La sorpresa - Genova Trasgressiva

Quel giorno era il compleanno di mio fratello. Organizzai una sorpresa per lui con la complicità della mia amica Lorena. Era un giorno speciale e volevo che Stefano lo ricordasse a lungo. Preparai un ottimo pranzetto.
- “Come mai hai apparecchiato per tre, sorellina?”,
In quel preciso istante suonò il campanello; era Lorena che, come promesso si era aggiunta a noi per la festa di Stefano.
- “E’ una sorpresa per te, fratellino mio! Buon compleanno!”.
- “Oh, grazie, sorellina! Una sorpresa per me? Di che cosa si tratta?”.
- “Non fare troppe domande e lasciati guidare da noi donne!”.
Restammo insieme a pranzo, dove Stefano ebbe l’occasione di conoscere meglio la mia amica Lorena.
- “Lorena… Complimenti, è proprio un bel nome!”.
- “Grazie, ma ti prego, chiamami pure Lory!”.
Finito di pranzare ci siamo accomodati in sala, sul divano, dove abbiamo bevuto un buon caffè e scambiato alcune parole.
- “Lory, non pensi che sia ora di far vedere a Stefano la sorpresa che abbiamo riservato per lui?”.
- “Oh, certamente!”.
- “Ehi, dove andate? Mi lasciate solo?”.
- “Tu oggi, fratellino, se vuoi godere del mio regalo devi fare ciò che diciamo noi ragazze ed essere paziente, senza fare storie, hai capito?”.
- “Dai, non fare il bambino, torniamo subito da te!”, disse Lorena.
- “Resta seduto comodo sul divano e aspettaci; andiamo a cambiarci e torniamo subito!”.
Avevo preparato precedentemente tutto con attenzione e cura; per far sì che la sorpresa destinata a mio fratello Stefano riuscisse alla perfezione era necessario stabilirci nella stanza dei miei genitori, dove c’era un comodo letto matrimoniale. Lorena tirò fuori dal suo zainetto ciò che aveva portato; era un vestitino molto sexy che aveva comprato di recente presso un negozio molto ben fornito, il sexy shop. Lorena era un’ottima cliente di quel negozio; infatti era proprio lì dove andava ad acquistare gli “amici segreti” per lei e biancheria intima per fare impazzire Eugenio, il suo ragazzo. Portavamo più o meno la stessa taglia e non fu difficile per lei recuperare un completino delizioso anche per me. Lorena indossava un completino tutto rosso formato da un body corto con giarrettiera che sosteneva le calze a rete; io avevo indosso un completino niente male; un body corto con giarrettiera, tutto bianco, e calze a rete di color nero; un contrasto fantastico! Entrambe senza mutandine perché, secondo Lorena, “la fica era un fiore che si deve vedere ed ammirare in tutto il suo splendore!”. Lorena aveva davvero gusto ed esperienza per queste cose. Tutto era pronto, o quasi; mancava solo Stefano. Tornammo in sala vestite solamente dei nostri completini sexy e ci mostrammo a Stefano.
- “Ti piace?”.
- “Ops… Cazzo!”, fu il suo primo commento di Stefano.
- “No, quello ce l’hai solo tu!”, gli rispose Lorena, sorridendo.
Stefano si sentiva un po’ spiazzato da quella situazione; avevo coinvolto Lorena nei nostri giochi erotici e questo di certo non se l’aspettava.
- “Vieni con noi, fratellino; è ora di aprire il tuo regalo!”.
Lo portammo nella stanza da letto di mamma e papà, preparata in precedenza per l’occasione; sembrava di stare in un bordello! Lo spogliammo completamente, lo facemmo accomodare su una sedia, a gambe allargate, e lì lo legammo per bene; successivamente decidemmo di bendarlo.
- “Deve essere una sorpresa, fratellino mio!”.
Lorena si avvicinò a me sussurrandomi all’orecchio;
- “Avevi ragione, Cristina; ha proprio un cazzone enorme, complimenti!”.
- “Sì, però adesso lo faremo impazzire!”, risposi sottovoce.
Il cazzo di Stefano era già semiduro; quella sorpresa doveva averlo proprio sconvolto ed eccitato. Lorena ed io cominciammo a baciarci, leccarci ed accarezzarci; eravamo in piedi davanti a mio fratello che, bendato, poteva solo intuire cosa stava succedendo. La passione ci prese da subito.
- “Oh, Lory, ti voglio tanto bene, lo sai?”.
- “Sì, Cristina cara, lo so; anch’io te ne voglio!”.
Continuammo imperterrite a scambiarci appassionatissimi e dolcissimi baci d’amore e cominciammo a sbizzarrirci facendo le nostre porcate da lesbiche, cosa che eravamo abituate a fare. Stefano stava assistendo passivamente a tutto ciò ed accennava una timida reazione nel ribellarsi dalla sua prigionia. Feci sedere Lorena ai piedi del letto le abbassai il reggiseno.
- “Voglio baciarti e accarezzarti, Lory!”.
Presi tra le mie mani quei suoi favolosi seni e cominciai a leccarli in ogni parte; aveva dei capezzoli stupendi ed io mi divertivo ad eccitarla usando la mia lingua su di lei con astuzia e maestrìa.
- “Oh, sì, dai, Cristina! Mhm! Oh!… Mi stai facendo impazzire!”.
Stefano sentiva quei gemiti di piacere ma non poteva farci niente; era nostro prigioniero e doveva fare solo ciò che noi desideravamo. Continuai imperterrita il mio lavoro lesbo sul corpo di Lorena. Era una donna veramente molto bella ed attraente e mi piaceva ancor di più quando mostrava sintomi di reazione alle mie dolci attenzioni. La buttai sul letto e cominciai ad accarezzarla con più entusiasmo. Aveva fica e tette fantastiche. Le mie mani massaggiavano i suoi seni e lei apriva la sua bocca vogliosa per succhiarmi eroticamente le dita.
- “Ti piace, Lory? Vuoi che continui?”.
- “Oh, sì, Cristina, sei bravissima! Continua, non ti fermare!”.
Accarezzavo, baciavo e leccavo la mia amichetta del cuore, in ogni parte di quel suo bellissimo corpo di donna. Andai letteralmente sopra di lei per lavorarmi i suoi bellissimi seni con la lingua; aveva i capezzoli durissimi di piacere.
- “Oh!… Mhm!…”.
Scivolai giù, continuando le mie carezze lesbiche e presi a baciarle la passera con infinito amore. Era già umida di piacere e aveva un sapore squisito.
- “Ah!… Ah!… Oh!…”.
I mugolii di piacere che emanava Lorena facevano da splendida colonna sonora a quella situazione. La mia lingua leccava con gusto e avidità quella fica stupenda mentre Lorena continuava ad accarezzarsi i seni, stuzzicando ripetutamente i capezzoli con le dita e piccoli colpi di lingua. Ma io ero impegnata altrove. Leccavo sempre più con foga e passione quella passera splendida davanti a me. L’allargavo per bene con le mani per permettere a tutta la mia lingua di entrare e lubrificare a dovere quella fregna; volevo fare vedere a Lorena di che cosa ero capace, offrendole con piacere tutti i miei progressi lesbo. Venne il momento di aumentare il piacere e quindi infilai un dito, poi due dita, poi tre, nella sua passera vogliosa di goduria.
- “Oh!… Sì, ti voglio!”.
Come in una scintillante diretta vidi con i miei occhi affondare su e giù le mie dita nella sua fica pelosa.
- “Oh, Lory, amore mio, sei tanto morbida qua dentro…”.
Aggiunsi all’opera la mia lingua calda e così stavo di nuovo leccando per bene la fica della mia amichetta del cuore, mentre le facevo abilmente un ditalino, facendole provare qualcosa di unico.
- “Oh!… Sì, così mi piace… Sì… Sei bravissima, Cristina! Mi piace come lo fai…”.
Mi alzai continuando a muovere le dita dentro la mia amica con molta professionalità. Volevo vedere il suo volto ed i suoi movimenti traboccanti di goduria. Poi Lorena si mise di nuovo seduta ai piedi del letto e così si scambiammo focosi baci densi d’amore e di passione; la sua lingua era calda e sensuale e sapeva muoverla molto bene nella mia bocca, eccitandomi moltissimo. Le sue mani mi abbassarono delicatamente il reggiseno, accarezzandomi dolcemente. Poi, con un sorrisino eccitante, sussurrai a Lorena:
- “Ora tocca a lui!”.
Lei mi guardò con uno sguardo da vera complice:
- “Sì, andiamo da lui!”.
Ci avvicinammo furtivamente a mio fratello, accarezzando e stuzzicandolo su tutto il corpo. Io m’inginocchiai davanti a lui e lo accarezzai sulle gambe, sulle cosce, fino a prendere in bocca il suo membro; Lorena si occupava del suo petto, baciandolo e leccandogli i capezzoli. Stefano sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro; le nostre attenzioni erano tutte rivolte a lui. Lorena prese tra le mani i suoi seni e li fece leccare a Stefano che, con immenso piacere, non rifiutò. Stefano era ancora legato e bendato e non poteva sapere se i seni che stava abilmente leccando erano i miei o quelli di Lorena; poteva solo intuirlo e questo ci faceva eccitare moltissimo. Continuavo abilmente a succhiare il cazzo di mio fratello mentre Lorena limonava abbondantemente con lui occupandosi di accarezzarlo su tutto il corpo, facendolo eccitare sempre di più. Stefano aveva su di se tutte le accurate attenzioni di due donne vogliose ed allupate.
- “Ora leccalo un po’ tu, Lory”.
- “Oh, volentieri!”.
Lorena accolse con piacere quel cazzo tra le sue labbra e lo spompinava delicatamente, mentre io continuavo ad accarezzare il corpo del mio fratellino adorato. Ma ero nuovamente ansiosa di succhiare a dovere quel cazzo stupendo.
- “Me lo ridai, Lory?”.
- “Oh, certamente, Cristina; eccoti servita!”.
Lo ripresi in bocca avvolgendolo nel piacere infinito che le mie labbra dolcemente emanavano. Lorena era lì accanto a me desiderosa di partecipare a quel gioco sublime ed in breve l’accontentai. Entrambe affamate di cazzo lo stavamo succhiando scambiandocelo continuamente e ripetutamente; poi, in un intreccio infinito di lingue avide di piacere, lo leccammo insieme, mandando Stefano completamente in estasi. Poi accolsi il cazzone di Stefano tra le mie tette, cominciando a masturbarlo come in una sorta di “spagnola”, mentre continuavo a limonare con Lorena. Poi Lorena ed io fummo sempre più prese da quei baci appassionanti e ci trascinammo a vicenda sul letto, dove ci sdraiammo completamente. Lei continuava a leccarmi i seni ed io ad accarezzarla ovunque; eravamo dense di passione reciproca. Stefano stava letteralmente impazzendo; non capiva cosa stava accadendo. In poco tempo le dolci attenzioni nei suoi riguardi erano svanite, o almeno a lui sembrava; ma si sbagliava, si sbagliava di grosso. Stavamo solo preparandolo a dovere per aprire il regalo del suo compleanno. Lorena era ancora sopra di me e continuavamo entrambe a scambiarci baci desiderosi d’amore e densi di passione. Lorena era sdraiata su di me e mi leccava i seni, facendomi eccitare tantissimo; io feci scivolare la mia mano dietro la sua schiena ed ancora sempre più giù, fino a raggiungere la passera. L’accarezzai con tutta la mia dolcezza di femmina fino ad infilare le mie dita dentro di lei. Leccavo accuratamente i suoi seni mentre le mie dita affondavano nella sua vagina umida.
- “Oh, Cristina, con te è più bello!”.
- “Oh, Lory, che bella fica che hai!”.
In quel momento sopraggiunse la voce di Stefano:
- “Ma che cazzo fate? Questa è una tortura!”.
- “Beh, non ha tutti i torti, non credi Lory?”.
- “Credo di sì, forse l’abbiamo fatto soffrire abbastanza!”.
Lorena si gettò avidamente sul cazzo di Stefano e lo prese in bocca senza esitare un istante. La sua posizione mi permise di continuare il mio lavoro lesbo, leccandola e baciandola dolcemente ovunque; sulla schiena, sui fianchi, sul culo, sulla fica. Era totalmente rivolta ai desideri della mia lingua. Lorena accolse il membro duro di Stefano fra i suoi seni, masturbandolo da vera professionista del sesso. I gemiti di Stefano si diffondevano ovunque. Poi Lorena si alzò, mi diede un bacio e mi passò il “testimone”.
- “Su, dai, prendilo!”.
Io di certo non mi tirai indietro e accolsi ancora una volta fra le mie labbra lo splendido cazzo di mio fratello Stefano. Lorena mise una mano sotto di me ed infilò generosamente le dita nella mia passera bollente; tutto questo mi eccitava moltissimo. Continuavo a succhiare quel cazzone con tutta l’energia che avevo a disposizione; ormai conoscevo bene Stefano e sentivo che non avrebbe retto ancora a lungo: stava per venire. I miei succhiotti si fecero più decisi ed intensi e appena sentii il sapore della sborra in bocca lo tirai fuori per finirlo con una sega, facendo così cadere lo sperma sulla moquette del pavimento della camera di mamma. Raccolsi velocemente con la lingua le poche gocce cadute attorno all’uccello di Stefano e poi Lorena ed io ci scambiammo favolosi baci d’amore. Il piacere e la soddisfazione di Stefano si espanse ancora una volta nell’aria.
- “Oh… Siete state fantastiche!”.
Poi ci alzammo in piedi per scambiare volentieri le nostre lingue con Stefano e lì forse mi lasciai un po’ troppo prendere da quella cosa e continuai a baciarlo ripetutamente con la lingua in bocca fino a scendere sul collo, poi sul petto e via via fino ad arrivare di nuovo al suo uccello e alle sue palle. Cominciai a leccarglielo delicatamente, ma appena vidi che ci fu una reazione da parte sua ci misi più entusiasmo e lo presi tutto in bocca. Durante quel bellissimo pompino feci segno a Lorena di prepararsi per la sorpresa tanto attesa, ed in pochi secondi si accomodò “alla pecorina” sul letto di mamma. In pochi istanti il cazzone del mio fratellino era ancora una volta durissimo. Mi alzai rapidamente e dissi sottovoce:
- “Sei pronta, Lory?”.
- “Sì, sono pronta”, rispose lei, “fai pure”.
Sorridendo e sghignazzando, Lorena ed io presentammo il regalo a Stefano.
- “Allora, fratellino, oggi è il tuo compleanno; sei pronto ad aprire il tuo regalo?”.
Gli tolsi rapidamente la benda da davanti agli occhi ed insieme Lorena ed io gridammo:
- “Sorpresa! Tanti auguri!”.
Stefano rimase impietrito davanti a quella situazione; davanti ai suoi occhi era apparsa Lorena già pronta per essere posseduta “alla pecorina”.
- “Questo è il mio regalo, fratellino mio! Ora ci divertiremo insieme! Tanti auguri!”.
Slegai velocemente Stefano che, come un razzo si precipitò tra le cosce di Lorena e prese a leccarle la fica con tenacia ed avidità.
- “Ehi, calma, non scappo mica!”.
Con tutta l’esperienza in suo possesso, Stefano allargò delicatamente le labbra della passera di Lorena, affondando così tutta la sua lingua dentro di lei. Era un piacere assistere ad un tale spettacolo.
- “Oh… Sì, dai, continua!…”.
Lorena si stava eccitando come una pazza scatenata ed io non persi tempo e andai da lei offrendo tutto il mio fiore. La lingua di Lorena era, come sempre una cosa sublime che sapeva usare benissimo. In quel momento stavo concedendo solo a lei tutta la mia passera e la mia cara amica sembrava non tirarsi indietro. Dal canto suo, Stefano stava approfittando di quella situazione godendone fino in fondo, com’era giusto che fosse, ed io ero contenta di avergli procurato un bel regalo di compleanno. Il mio adorato fratellino non seppe più resistere alla tentazione di quella fica bagnata ed infilò tutti i centimetri del suo cazzo vigoroso dentro la fica bagnata della mia migliore amica, facendola gridare d’immenso piacere. Stefano stava possedendo la mia amica con tutto il suo cazzone di cui era ben dotato; allargò le chiappe del culo ed infilò leggermente un dito, per farla sentire ancor più posseduta. Lorena non ce la faceva più; doveva assolutamente venire.
- “Dai, Lory cara, lasciati andare!”.
- “Oh, sì, amica mia, credo proprio che… Oh1… Ah!… Sì… Vengo!… Vengoo!!”.
Dal fondo del letto sentivo il suono degli umori della mia amica bagnare abbondantemente l’uccello del mio fratellino. Lorena continuò a regalare amore alla mia fichetta, mentre io continuavo a massaggiarmi i seni gemendo sempre di più dal piacere. Guardai Stefano: era bellissimo mentre pompava Lorena, ma sembrava in ritardo con l’orgasmo. Non volevo certamente levare alla mia migliore amica l’esperienza sublime di essere chiavata da un cazzone di quelle dimensioni, ma la giornata era ancora lunga ed i nostri divertimenti avrebbero trovato ancor più sfogo nelle ore successive.
- “E tu cosa aspetti? Cosa aspetti a riempirla di sborra? Dai, falle vedere ciò che sai fare!”.
Con pochi colpi d’entusiasmo Stefano riempì a dovere di sborra la fica pelosa di Lorena.
- “Oh, Cristina, avevi ragione; è bellissimo!”.
Io ero ormai al culmine e in un attimo inondai il volto della mia amichetta con i miei umori caldi e profumati. Lorena aveva goduto, Stefano era contento ed io immensamente soddisfatta.

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01/02/2010 02:50

fabio

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